Screening oncologici

I tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto, sono tra le principali neoplasie che colpiscono la popolazione italiana, ma la loro storia naturale può essere modificata attraverso i programmi di screening oncologici.

A differenza della prevenzione primaria che comprende tutti quegli interventi destinati ad ostacolare l’insorgenza delle malattie tumorali, agendo su cause e fattori di rischio (ad esempio, invitando a cambiare abitudini e stili di vita) gli screening oncologici sono interventi sanitari di prevenzione secondaria.

Obiettivo degli screening è quello di individuare, attraverso la diagnosi precoce, un tumore ancora nella sua fase iniziale o le alterazioni che possono precederne l’insorgenza.

Per questo motivo lo screening è offerto alla popolazione generale, alle persone sane che non presentano disturbi, in fasce di età considerate potenzialmente a rischio di insorgenza.

La modalità di reclutamento è "a chiamata", ovvero, le persone sono invitate tramite lettera a partecipare allo screening e l’adesione è volontaria. Inoltre, se si rientra nelle fasce d’età previste è possibile partecipare anche attraverso l'adesione spontanea.

Una volta effettuato lo screening, l’esito può essere negativo e non avere alcun seguito, oppure richiedere ulteriori indagini diagnostiche. I programmi di screening, infatti, prevedono non solo l’offerta attiva e gratuita dei test, ma anche gli eventuali approfondimenti diagnostici, i trattamenti e i follow up. Gli screening oncologici, dunque, offrono un percorso di prevenzione completo nell’ambito di iter diagnostico-terapeutici regionali condivisi.

Dal 2001 in Italia i programmi di screening oncologici sono inclusi nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). La Regione Basilicata sostiene da anni una politica sanitaria a favore della prevenzione delle patologie oncologiche basate sulla diagnosi precoce, infatti, già nell’anno 1999 ha attivato il programma denominato “Basilicata Donna” per la prevenzione secondaria dei tumori della mammella e della cervice uterina e nell’anno 2006 il programma regionale di screening del colon retto.

L’IRCCS CROB di Rionero in Vulture ha la responsabilità dell’organizzazione, del monitoraggio e della valutazione del programma di screening regionale. A tale scopo si avvale anche di una Centrale amministrativa.

Numeri utili :